L’atmosfera che si respira è di pura suggestione ed emozione, tantissima la gente che in un silenzio più totale osserva le fasi della rappresentazione, fino al culmine, quando il corpo recuperato dalla barca viene portato sulla spiaggia in processione, tra i gigli bianchi. Ed in quel momento tutti si avviano, quasi si fiondano, verso Santa Restituta per baciarla, per una carezza o per una semplice preghiera. E la baia in quel momento viene illuminata anche dai fuochi d’artificio. Insomma emozioni difficili da raccontare, fortunatamente vissute di persona, che voglio proporvi in una serie di scatti.
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La giovane Restituta con le compagne pregava il suo Gesù nelle grotte, quando un giorno venne imprigionata dal tiranno Proclino, che le chiedeva di credere ai suoi dei: ma Restituta coraggiosamente riaffermò la sua grande fede per Gesù, che è il vero Dio.Proclino la fece torturare con chiodi conficcati nei piedi e, legatala con i suoi lunghi capelli ad un palo, la fece flagellare; dopo tante torture la mise su una barca piena di pece e, accompagnata da un'altra barca dei torturatori, le fecero prendere il largo per bruciarla in mezzo al mare. Ma il miracolo di Dio fece in modo che invece di bruciare la barca di Restituta bruciasse la barca dei carnefici, e Restituta giunse dopo le torture alla spiaggia di San Montano, trascinata dal vento dall'Africa ad Ischia. | Fonte : Santi e beati |
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